Dopo aver riflettutto e chattato con amici e nemici della cultura sorda ci ponevamo delle domande: cosa succederà dopo la pandemia del COVID-19? Saremo come sempre ai soliti o qualcosa ci cambierà? Non solo erano delle domande che ci frullavano nelle nostre teste, nelle nostre scatole platoniche, che cerchiamo la via di una chiara e limpida a tutte le domande. Anzi le risposte potrebbero essere in mille e varie diversi punti di vista da ognuno di noi che ne prende le scelte.
Ancora oggi il nostro mondo silenzioso, la nostra comunità sorda è spaccata: il problema è che abbiamo l’invidia personale e delle mentalità strane ed ottuse.
Noi sordi dobbiamo farci valere dei nostri sogni e forse questa è la nostra occasione per ripartire da zero: ovviamente cercare di progettare per il “futuro”, cioè al post-COVID-19. Noi sordi abbiamo delle possibilità da migliorare o continuare a farci la “guerra”?
No, basta più chiudersi in sè stessi e dobbiamo farci riconoscere e rispettarci dalla comunità chi siamo!
Noi abbiamo valore e capacità. Abbiamo delle difficoltà, ma abbiamo anche dell’orgoglio “sordese”, il DEAF PRIDE!
Si ne abbiamo scritti più volte in queste pagine di questo blog. Ne abbiamo pubblicati un sacco cercato di farvi capire che noi esistiamo, ma siamo bloccati da “qualcosa che non so cosa”.
Forse è la paura di farci accettare dalla società dei “non sordi”? O forse è la paura di essere dei falliti e di essere rifiutati dei nostri talenti? O è la “sordofobia” o è l'”audismo”?
Sempre meglio essere rifiutati e inaccettati che avere degli successi facili.
Noi sordi ed ipoudenti siamo anche scrittori, sceneggiatori, registi, attori, lavoratori di ogni tipo che abbiamo le capacità e talenti: ne vogliamo valorizzare o meno?
Anche noi sordi attori e registi possiamo raccontare con delle immagini e colori attraverso i film. Anche noi sordi vogliamo raccontare tramite riga per riga con delle penne e riempire delle pagine bianche con colori: dai dolori all’amore. Anche noi sordi vogliamo e possiamo fare tutto, eccetto quella parte che ci limita il “me stesso”, ovvero la persona sorda, senza quell’immancabile senso dell’orecchio.
Anche noi sordi abbiamo i manager e le lobby e siamo più uniti che divisi, sapevatelo!
Cari “non sordi” fatevene la ragione di accettarci!
PS: qualche ora fa sono stato contattato da una sorda scrittrice la quale volevano farci delle videointerviste per la sua pagina. E’ una bella novità, no?
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