Oggi parlando di politica ad alcuni va venire il mal di testa o il mal di pancia o qualche forma di antipatia.
Il discorso in questo caso è serio: si trattano dei diritti e dei doveri degli audiolesi, degli ipoudenti, dei sordi. Ma anche di doveri verso le istituzioni politiche e territoriali (enti locali).
Perché parliamo da tutto questo? Perchè le persone con disabilità uditiva non fanno della cultura politica?
Per delle lotte che hanno fatto i movimenti LIS Subito, e MoSE, di numerose altre associazioni, tra cui la recente FIAS. E non solo anche per quest’articolo.
Di recente in Basilicata c’è stato questa situazione, che è stato scritto in quest’articolo, che si trattavano degli artt. 4-7 della legge regionale 30/2017, che secondo le associazioni degli interpreti LIS erano contrari.
Ecco perché anche noi disabili uditivi abbiamo delle richieste per delle leggi regionali e/o provinciali. Il tutto dipende da noi che vogliamo e rispettiamo, ovvero come da due parole: diritti/doveri.
Perché no, anche noi sordi ed audiolesi potremmo, un giorno, lavorare in un’associazione politica o movimento politico che tutela e difende gli interessi generali della comunità sorda; come gli omologati negli USA con il gruppo del Partito Democratico “DEAF DEMOCRATICS“, o di altri gruppi politici come il caso in Francia del Partito Socialista (Sourdes Malentendants Socialistes), c’è quello belga, quello francese, e forse anche altri gruppettini simili.
Insomma perchè da noi in Italia non ne abbiamo uno simile?
I nostri amici disabili uditivi ungheresi hanno dei rappresentanti: uno al parlamento europeo e l’altro al Parlamento nazionale ungherese. Si trattano di Adam Kosa e di Gergely Tapolczai.
In realtà nella storia ne abbiamo avuto un deputato: Stefano Bottini.
Noi qualche opinione positiva l’abbiamo ed è il gruppo chiamato Politica Nazionale Sordi e aspettiamo gli altri che portino qualche mattone per costruire ed avere delle rappresentanze politiche per noi sordi, ipoudenti ed audiolesi.
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